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Scheda
Domus romana presso Banca Popolare di Piazza Nogara – Verona
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Via Zambelli 26 (Banca Popolare di Verona) – 37100 Verona (VR)
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Presentazione

La domus di Piazza Nogara è una degli esempi meglio conservati di edilizia privata romana a Verona e in Italia Settentrionale. Fu costruita alla fine del I sec. a.C. e successivamente ristrutturata fra il II e il III sec. d.C., quando vennero aggiunti i mosaici oggi eccezionalmente conservati nell’area archeologica.
Storia della ricerca e degli studi
La domus di Piazza Nogara venne rinvenuta nel 1976, durante i lavori di ristrutturazione dell’edificio della Banca Popolare di Verona. Negli anni successivi lo scavo condotto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto portò alla completa messa in luce della struttura, poi restaurata per la sua fruizione pubblica.
Contesto geografico e urbanistico
Verona sorge ai piedi dei monti Lessini e ad una trentina di chilometri ad est del Lago di Garda. Essa si colloca nell’ansa formata dal fiume Adige al suo ingresso nella Pianura Padana, ad una quota di 59 metri sul livello del mare. La domus di Piazza Nogara si colloca nel centro storico di Verona e, rispetto all’abitato romano, si trovava all’interno di un isolato del settore sudorientale della città.
Cronologia
I sec. a.C. – VI sec. d.C. |
La domus conservata sotto la Banca Popolare di Verona si trova al limite meridionale della città romana, affacciata su un kardo corrispondente all’attuale Via San Cosimo. Venne costruita alla fine del I sec. a.C. e successivamente rimaneggiata fra il II e il III sec. d.C.
La domus, a piano unico, si articolava intorno ad un cortile (in pianta: B) che, inizialmente in terra battuta, venne ristrutturato tra II e III sec. d.C. con l’aggiunta di un lastricato in pietra bianca, di una fontanella e di un colonnato tuscanico su tre lati (in pianta: A). Della fontanella, ubicata sull’asse centrale del cortile, restano il fondo in marmo greco e i dispositivi in bronzo di carico e scarico.
Tra gli ambienti verso la strada si distinguono i vani C e D, pavimentati a mosaico e interpretati come ambienti estivi. Sul lato opposto del cortile sono due ambienti (in pianta: E, F) con pavimenti a mosaici policromi e con rivestimenti parietali in marmo che, in quanto privi di aperture verso la corte e vicini all’impianto di riscaldamento, sono stati interpretati come ambienti invernali. L’impianto di riscaldamento (in pianta: G) è costituito da un vano pavimentale in mattoni con apertura verso il portico dal quale veniva caricato il combustibile. Adiacente ad esso il piccolo ambiente H presenta il pavimento rialzato per il passaggio dell’aria calda che proveniva da G attraverso un’apertura ad arco nella parte inferiore della parete. Come nel caso del cortile, i mosaici sono frutto di una ristrutturazione di II-III sec. d.C. e sono stati probabilmente preceduti da più semplici rivestimenti in battuto e cocciopesto, riscontrati negli ambienti a nord.
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Tipo di Accesso: Solo su prenotazione
Su prenotazione
Visitabilità: Interno
Biglietto: No
Accesso per le Scuole
Su prenotazione
Tempo suggerito per la visita (in minuti): 40
Brochure
Pannellistica
Visite guidate
Cavalieri Manasse G., Notiziario, in Aquileia Nostra, XLIX, 1978, pp. 260-261. |
Mangani E., Rebecchi F., Strazzulla M.J. , Emilia, Venezie (Guide Archeologiche Laterza), Bari 1981, pp. 174. |
Cavalieri Manasse G., La casa romana sul lato orientale di piazza Nogara, in Testimonianze di 2000 anni di storia urbana negli edifici centrali della Banca Popolare di Verona, a cura di Brugnoli P., Verona 1985, pp. 33-59. |
Cavalieri Manasse G., Verona, in Il Veneto nell’età romana, II, a cura di Cavalieri Manasse G., Verona 1987, pp. 44, 48-49. |
Archeologia a Verona , a cura di Bolla M., Milano 2000, pp. 60-62. |
I luoghi della cultura , Roma 2006, pp. 384. |
Bonetto J., Veneto (Archeologia delle Regioni d’Italia), Roma 2009, pp. 351-353, 448. |
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