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Scheda
Museo della Centuriazione romana – Villadose
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Piazza Moro 1 (Municipio, piano terra) – 45010 Villadose (RO)
Tel. 0425 405206 – Fax 0425 90322 |
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Presentazione
Il Museo di Villadose conserva circa 400 reperti raccolti in superficie nell’area della grande centuriazione che si estendeva tra Adria e Villadose. Il locale Gruppo Archeologico, attraverso fotografie aeree e sistematiche campagne di ricerca, è riuscito ad individuare in questa macroarea circa 340 siti archeologici di età romana e preromana. La Mostra si articola in 4 sezioni: la centuriazione e la raccolta di superficie, le attività dei coloni nella centuriazione, i risultati delle ricerche in corso e le testimonianze dell’antica popolazione veneta a Villadose.
Storia della collezione museale
Lo studio delle fotografie aeree condotte negli anni ’60 portò ad ipotizzare la presenza di una divisione del territorio agricolo sin dall’epoca romana. Il primo articolo che trattò scientificamente questo tema fu quello firmato nel 1984 da Raffaele Peretto ed Enrico Zerbinati; grazie a questo lavoro e alle successive attività di raccolta di superficie, si approdò nel 1990 all’inaugurazione dell’allestimento museale ancora oggi visibile presso Palazzo Patella, attualmente sede del Municipio di Villadose. Le indagini continuarono anche negli anni successivi. In particolare, tra il 2002 e il 2004, presso Pontecchio Polesine, vennero in luce un sito dell’età del Bronzo medio in località Zanforlina e i resti di una villa rustica della prima età imperiale in località Cà Motte.
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La prima sezione della sala è dedicata al tema della centuriazione. Attraverso pannelli e fotografie aeree sono illustrati il ruolo degli agrimensori, le caratteristiche di una centuriazione e la sua funzione. Proseguendo con l’esposizione, i pannelli affrontano in modo più dettagliato il particolare caso di studio di Adria e Villadose; sono esposti alcuni cippi in trachite provenienti da raccolte di superficie condotte in località Livello (Villadose). In seguito viene descritta la metodologia di studio utilizzata per indagare questa specifica realtà archeologica, con attività sistematiche di ricognizione e di interpretazione delle foto aree, che hanno permesso la scoperta di antichi tracciati stradali sepolti e di antiche ripartizioni agrarie.
La seconda parte della sala raccoglie i materiali connessi alle attività economiche legate alla centuriazione, come l’agricoltura, la produzione dei laterizi, l’allevamento, il commercio, la filatura e la tessitura.
La prima attività illustrata nel dettaglio è quella della produzione dei laterizi. Vengono infatti esposte diverse varietà di tegole e mattoni bollati provenienti dalle fornaci sia imperiali sia private. Poco più avanti, l’esposizione relativa alla fabbricazione dei laterizi è completata con alcuni mattoni per colonne provenienti dal sito di Casonetto, una serie di mattoncini formanti un piano pavimentale (opus spicatum) e la ricostruzione di un pozzo composto da mattoni arcuati.
Il tema toccato successivamente è quello dei rinvenimenti monetali; è noto infatti che nel corso delle ricerche siano affiorate circa 500 monete coprenti un arco cronologico di ben sei secoli (II a.C.-IV d.C.). Nella bacheca che affianca il pannello esplicativo sono esposte soprattutto monete della fase di passaggio tra la declinante età romana repubblicana e i primi due secoli dell’Impero.
Il settore dedicato alle abitazioni (e alle occupazioni che vi si svolgevano) costituisce la parte più consistente del percorso museale. Il ritrovamento di materiale lapideo (frammenti di pietre da costruzione in trachite euganea), tessere musive, intonaci dipinti e frammenti di decorazione architettonica (lastre di rivestimento in marmo di varia tipologia e un frammento di antefissa fittile) ha permesso di individuare diverse ville rustiche situate all’interno dell’agro centuriato. Altri due importanti ritrovamenti da segnalare sono una meridiana ad hemicyclum rinvenuta a Mardimago, in località Bernadetta, e un frammento di statuetta con scudo da Sarzano.
Una piccola sezione del museo si occupa anche delle sepolture e dei riti religiosi romani. Sono qui esposte le parti inferiori di alcune urne cinerarie in trachite, la ricostruzione di una tomba a cassetta contente il suo corredo (balsamari vitrei e urna funeraria) e alcuni manufatti di uso incerto (soprattutto metallici), da mettere in relazione con tutta probabilità a rituali religiosi.
Il percorso espositivo continua con la trattazione di altri aspetti legati al mondo domestico, come la cura del corpo, i giochi, l’agricoltura e l’allevamento. Quest’ultima attività è testimoniata da una serie di reperti di osso e di corno di animali da allevamento (suini, bovini ed equini) e dal ritrovamento di laterizi con impronte di animali.
La lavorazione della terracotta rimane l’attività che ha restituito il maggior numero di reperti; si hanno infatti diverse tipologie di contenitori ceramici, distinguibili per forma ma soprattutto per funzione. Si incontra inizialmente una serie di contenitori da trasporto (soprattutto puntali e colli di anfore bollate) e di lucerne, contenuta all’interno di una grande vetrina. Solo successivamente vengono esposti i reperti fittili inerenti alla cottura e alla consumazione dei cibi, che occupano la grande teca che troneggia al centro della stanza. La teca contiene ceramica da mensa (frammenti di piatti in ceramica sigillata, una coppa a vernice nera graffita e una coppetta in ceramica grigia a pareti sottili), vetri (frammenti di vasi policromi, balsamari, bicchieri e bottiglie bollate), utensili in bronzo per la mensa (un cucchiaio, un manico di mestolo, una casseruola e piccoli recipienti) e vasellame da cottura (brocche, fondi e coperchi di pentole in ceramica comune).
La diffusione della tessitura è attestata dal massiccio ritrovamento di oggetti relativi a questa pratica, tra cui ricordiamo numerosi pesi da telaio e fusarole in terracotta. La ricostruzione di un antico telaio verticale permette al visitatore una migliore comprensione del suo funzionamento.
Nella penultima vetrina sono presentati alcuni reperti di età romana (bronzetti e strumenti in ferro). Infine, l’ultima bacheca raccoglie i materiali appartenenti alla civiltà veneta, provenienti da una ventina di siti che, nella fase successiva, furono occupati da stanziamenti legati alla centuriazione romana. Tra questi materiali ricordiamo in particolare: recipienti in ceramica a impasto grigio, bronzetti rappresentanti devoti, cavalli e oranti, palette votive, un elmo veneto in miniatura, una dracma venetica del II sec. a.C. e una testina in bronzo proveniente da località Cagna. |
Tipo di Accesso: Su prenotazione
Biglietto: No
Accesso per le Scuole
Accessibilità Disabili
Giorni di Apertura
Orario |
Quando |
Specifiche |
Estivo/Invernale |
Lunedì |
Solo su prenotazione |
Estivo/Invernale |
Martedì |
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Mercoledì |
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Estivo/Invernale |
Giovedì |
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Venerdì |
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Domenica |
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Tempo suggerito per la visita (in minuti): 45
Servizi igienici
Parcheggio
Guide a stampa
Brochure
Italiano
Pannellistica
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Didascalie delle opere
Italiano
Visite guidate
Attività didattiche
Biblioteca/Centro di Documentazione
La centuriazione romana a Villadose , a cura di Gruppo Archeologico di Villadose, Villadose 1990. |
La centuriazione dell’agro di Adria , a cura di Maragno E., Stanghella 1993. |
La ricerca archeologica di superficie in area padana , a cura di Maragno E., Stanghella 1996. |
Facchini G.M., Villadose in età romana II, Stanghella 2006. |
Bonetto J., Veneto (Archeologia delle Regioni d’Italia), Roma 2009, pp. 389. |
Facchini G.M., Villadose in età romana III, Stanghella 2012. |
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