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Scheda

Abitato pre e protostorico di “Le Motte di Sotto” – San Martino di Lupari

Via Santa Colomba 2 – 35018 San Martino di Lupari (PD)
Presentazione


Il sito di "Le Motte di Sotto" consente di visitare quanto resta di un abitato di epoca pre e protostorica ed è costituito da un argine costruito nell’età del Bronzo e rimaneggiato agli inizi dell’età del Ferro, nonché dall’area abitativa racchiusa al suo interno, oggi non più visibile nelle sue parti costitutive.

Storia della ricerca e degli studi

Il sito fu scoperto verso la fine del XIX secolo dal geologo Tellini. Tra il 1984 e il 1986 tre campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto hanno verificato la natura e la cronologia del sito.

Contesto geografico e urbanistico

Il sito pre e protostorico di “Le Motte” è ubicato nella media pianura, presso la linea delle risorgive, in territorio pianeggiante (circa 50 m s.l.m.) a cavallo fra i comuni di San Martino di Lupari e di Castello di Godego.

Cronologia

Preistoria: XIII-XII sec. a.C. (età del Bronzo)
Protostoria: IX-VIII sec. a.C. (età del Ferro)

Descrizione

Il toponimo “Motte” indica un terrapieno a pianta quadrangolare racchiudente una superficie di circa 47.380 metri quadrati, e abitato in età pre e protostorica. Di esso si può oggi apprezzare solo parte del terrapieno (in pianta: A), accessibile e percorribile nel suo settore orientale.
La fase più antica del sito risale al Bronzo medio, in particolare al XIV-XIII sec. a.C., documentata nel corso degli scavi. La fase principale cui riferire l’abitato di “Le Motte si Sotto” risale tuttavia al Bronzo recente (XIII-XII sec. a.C.), per il quale gli scavi hanno restituito abbondanti materiali e dati. A questa fase risalgono il terrapieno, oggi visibile e coperto di vegetazione, il fossato posto al suo esterno, oggi pressoché scomparso, e l’abitato posto al suo interno, ricoperto dopo gli scavi.
Il terrapieno (in pianta: A), a funzione difensiva, misura 230 metri sul lato maggiore e 206 sul lato minore e si innalza mediamente di 4 metri dal piano di campagna. Esso era costituito da cumuli di terra, probabilmente proveniente dallo scavo dell’adiacente fossato, e sembra fosse consolidato grazie a un sistema di pali in legno infissi nel terreno verticalmente e di tavole orizzontali ad essi connesse, come la presenza di alcune buche di palo opportunamente disposte lungo l’aggere consente di ipotizzare.
All’interno del terrapieno, gli scavi hanno messo in luce un consistente aggregato di strutture a fossa e di piani di calpestio/di accrescimento antropico che documentano, per l’area esplorata, una intensa attività dell’uomo a fini abitativi. I manufatti in bronzo, pietra e ceramica qui rinvenuti sono oggi parzialmente conservati presso il Museo Civico “Torre di Malta” a Cittadella. I dati provenienti dagli scavi e le analisi di laboratorio hanno consentito di comprendere che economia del sito si basava sulla produzione agricola cerealicola e sull’allevamento di bovini e capro-ovini, come testimoniato dai rinvenimenti.
Durante l’età del Ferro (fine IX-VIII sec. a.C.) avviene una ristrutturazione a gradoni del fronte dell’aggere, probabilmente in seguito ad una frana.


Accesso

Visitabilità: Esterno e Interno

Biglietto: No

Accesso per le Scuole

Orari

Tempo suggerito per la visita (in minuti): 80

Servizi didattici

Pannellistica


Bibliografia di riferimento

Valery C., Marchetti P., Un abitato dell’età del Bronzo presso le Motte di Castello di Godego, Treviso 1979.
Bianchin Citton E., San Martino di Lupari (PD), Castello di Godego (TV) – Le Motte di Sotto, in Aquileia Nostra, LVI, 1985, pp. coll. 460-462.
Bianchin Citton E., Pasqualin A., Il villaggio arginato de "Le Motte di Sotto": geografia, morfologia, tutela, San Martino di Lupari 1990.
Veneto e Friuli-Venezia Giulia (Guide Archeologiche Preistoria e Protostoria in Italia) , a cura di Aspes A., Fasani L., Forlì 1996, pp. 166-173.
Bonetto J., Veneto (Archeologia delle Regioni d’Italia), Roma 2009, pp. 481-482.


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