Sala consiliare del Municipio All’interno della prima vetrina sono esposti reperti del Bronzo medio e recente, protostorici e romani raccolti durante le campagne di scavo condotte nei dintorni di Brendola. In località Cà Rossa sono stati rinvenuti sia i frammenti di tazze carenate, scodelloni e bicchieri del Bronzo medio-recente (XVIII-XIII sec. a.C.), sia parte di un piatto in ceramica sigillata e un arnese da taglio in ferro di epoca romana. Appartengono al Bronzo medio e recente anche i frammenti ceramici e le selci rinvenute in località Ponticelli. Nel ripiano inferiore sono raccolte le testimonianze venute alla luce in località Soastene: frammenti di vassoi a cuppelle, coppe in ceramica grigia e un fondo di coppa con grattugia appartenenti al III-IV periodo atestino (V-II/I sec. a.C.), ma anche mattoncini fittili da pavimentazione, una zappa in ferro, un fondo di coppa in ceramica a vernice nera e un arnese da taglio in ferro di epoca romana.
Anche in località Triveneta sono stati ritrovati frammenti ceramici del V-II sec. a.C. e di epoca romana, esposti nel ripiano inferiore.
Tra la prima e la seconda vetrina sono esposte due basi di colonne lapidee.
La seconda teca ospita materiale ceramico romano raccolto nelle località Albera (sia ad ovest che ad est della SS 500) e Pila. Dai siti di Albera provengono un puntale di attrezzo agricolo in ferro, due frammenti di piatti in ceramica sigillata africana (IV sec. d.C.), un puntale di anfora, tre coltellini in ferro, un bicchiere/coppa e una parte di coppetta in ceramica sigillata (I-II sec. d.C.). Presso la località Pila sono stati rinvenuti un bicchiere in ceramica sigillata (I-II sec. d.C.), due frammenti di coppette in ceramica a pareti sottili (I-II sec. d.C.), un collo di anfora, un piatto in ceramica sigillata africana (IV sec. d.C.), tre monete di Valente, Valentiniano I (367–375 d.C.), un frammento di macina litica forata al centro e un catino in terracotta.
Prima di passare alle ultime due vetrine si segnala la presenza di una stele funeraria romana ad edicola con la rappresentazione di uno scudo nel frontone. La lapide presenta un’iscrizione lacunosa, di cui però è nota la dedica agli Dei Mani.
La terza vetrina raccoglie ancora materiale romano locale. Il primo ripiano espone la parte superiore di una lucerna (I sec. d.C.) dalla località Ponticelli, un asse di Antonino Pio (147-148 d.C.) di provenienza ignota, un puntale di anfora e una semicolonna dalla località Casavalle, una brocca romana da Vo, una porzione di piatto in ceramica sigillata africana (IV-V sec. d.C.) e ulteriori frammenti ceramici dalla località Canova. Nel secondo e terzo ripiano si trovano un frammento di coppetta in ceramica sigillata, un campanello bronzeo del I-II sec. d.C. da località Casoni, otto pesi da telaio in terracotta da diversi siti, due frammenti di pavimento a cubetti in cotto e tre tegole bollate da località Pedocchio.
Nell’ultima teca sono raccolti frammenti di oggetti in ceramica e in vetro del IV sec. d.C. rinvenuti a San Giacomo. E’ presente anche un ripostiglio monetale di folles di IV sec. d.C., sempre dalla stessa località, in cui sono riconoscibili volti e nomi di imperatori quali Massimiano, Valente, Graziano e Arcadio. |