Piano Terra – Tecnologie idrauliche e commercio in epoca romana Presso il piano terra del museo è esposta un’interessante raccolta di testimonianze archeologiche che documentano le diverse tecniche di difesa idraulica adottate dall’uomo dalla prima fase di occupazione della laguna veneta meridionale sino all’epoca romana.
Il percorso museale ha inizio con una serie di pannelli, affissi alla parte destra della sala, riguardanti l’evoluzione ambientale del litorale adriatico (e le variazioni della linea di costa) dalla fine dell’età del Bronzo (X sec. a.C.) al 1740. Gli altri temi trattati interessano gli insediamenti, i commerci, la suddivisione agraria e la viabilità nell’alto Adriatico in epoca preromana e romana.
Sulla sinistra della sala, nel primo ambiente, sono presentate varie ricostruzioni dei sistemi di controllo delle acque, che l’uomo cominciò ad utilizzare già nelle prime fasi di occupazione dell’area (fase preromana) e che gli hanno permesso l’integrazione con il contesto ambientale: un sistema di captazione idrica con sifone galleggiante, uno scalo di alaggio, due opere di rosta e diverse modalità di palificazione. Al centro dello stesso ambiente si distinguono un modellino ricostruttivo di una macchina per il sollevamento di blocchi architettonici di età romana, un capitello corinzio del VI sec. d.C. e un blocco in trachite con fregio di danzatrici dalla località Cà Bianca (epoca tardo-imperiale). Accanto alle ricostruzioni si trova una vetrina che espone lucerne, vasi (un fondo di coppa in ceramica sigillata nord-italica, una coppa in ceramica a pareti sottili e un manico di tegame in ceramica comune), pesi da telaio (sia troncopiramidali che circolari), tegole bollate, lacerti di mosaico e reperti anforacei di età romana, provenienti da collezioni private e dai ritrovamenti subacquei.
Il secondo ambiente della sala è dedicato ai commerci in epoca romana. Subito sulla sinistra si trovano la riproduzione della stratigrafia della Laguna Sud e un modellino ricostruttivo dello spaccato di una strada romana. Strettamente legato al tema della viabilità è il grande pannello che riproduce la Tabula Peutingeriana, con le direttrici viarie di epoca imperiale e le relative stazioni di sosta nel territorio alto-adriatico. Sotto questo poster sono esposti cinque ceppi di ancore romane in piombo, di diverse misure. Al centro della sala sono presenti due vetrine che espongono una stadera in bronzo a due pesate (I sec. d.C.), ritrovata in mare e facente parte probabilmente dell’attrezzatura di una nave, e una collezione numismatica con monete di epoca romana (dall’età repubblicana al tardo Impero).
Il terzo ambiente della sala, costituito da una saletta posta sul fondo, è allestito con i contenitori commerciali per eccellenza dell’antichità, ossia le anfore, qui esposte all’interno di una grande vetrina. L’esposizione è corredata da pannelli che illustrano le forme di questo genere di contenitore, le modalità di produzione, le importanti informazioni che esso può offrire e le sue diverse tipologie. La grande vetrina raccoglie una variegata rassegna di anfore, ritrovate nel tratto di mare tra Sottomarina e il Lido, appartenenti ad un ampio arco cronologico (dall’età repubblicana al VI sec. d.C.): anfore greco-italiche, anfore tipo "Lamboglia 2", anfore tipo "Dressel 2/4", anfore “ad alto orlo ad imbuto”, anfore di produzione egea, anfore di produzione nord-italica, anfore tipo "Mid Roman 8", uno spatheion dalla Tunisia e anfore tipo "Late Roman 1".
La zona sud della sala ospita la mostra "Torre delle Bebe. Frammenti di vita del Medioevo", inaugurata nella primavera del 2005 e divenuta permanente. Al suo interno sono esposti reperti che vanno dal vasellame a bolle plumbee dogali, accessori d'abbigliamento quali fibbie di cinture, decorazioni di vestiti, ditali, anelli e altri interessanti reperti. La mostra si presenta come uno spaccato di vita medievale che copre il periodo dal XII al XV secolo.
L’ultima parte della sala è deputata ad ospitare una splendida ricostruzione in scala reale dello spaccato di un relitto di nave oneraria romana del I sec. d.C. All’interno è esposto ciò che è stato recuperato in mare e in laguna dal Club Subacqueo San Marco e che probabilmente componeva il carico del relitto: macine di grano in trachite, anfore da trasporto, un mortaio in terracotta e ceppi di ancore. Affiancano questa notevole riproduzione un pannello, che illustra i sistemi di navigazione in uso a quell’epoca, tre pesi in pietra di età romana e la ricostruzione di un’ancora romana con accanto alcune componenti originarie della stessa (i ceppi). |