Sala 1 La prima sala è interamente dedicata all’insediamento di Cà Nova, antico villaggio perilacustre del Bronzo antico (1800-1600 a.C.). Il materiale raccolto durante le indagini effettuate verso la metà degli anni ’80 è molto vario ed è stato abilmente esposto, suddiviso per argomenti, in 11 vetrine. All’interno della prima vetrina sono esposti uno scodellone emisferico con decorazione a croce riempita di pasta bianca, una ciotolina con disegno di “casette” contrapposte e una "tavoletta enigmatica" in terracotta.
Le vetrine successive contengono abbondante materiale fittile rinvenuto presso Cà Nova. L’esposizione, dichiaratamente didattica, affronta il tema della produzione ceramica all’interno dell’insediamento.
La seconda vetrina illustra la modellazione dei vasi, mediante l'esposizione di ciotole ansate su piede e di bicchieri di diverse forme e caratteristiche (con presa, con ansa, cilindrici, troncoconici). La terza vetrina, contenente alcuni esempi di scodelloni e ciotole carenate, racconta come si riduceva la plasticità dell’argilla mediante l’uso di degrassanti e come venivano rifiniti e decorati i vasi. La quarta vetrina raccoglie una serie di olle ovoidali, vasi troncoconici e tazze globose e illustra il delicato momento della cottura della ceramica, che avveniva spesso in piccoli forni rudimentali all’aperto.
Le vetrine seguenti affrontano diverse tematiche. Tra queste ricordiamo: la vetrina delle decorazioni ornamentali, con l’esposizione di diversi oggetti legati alla decorazione dell’abbigliamento (denti di animali forati, conchiglie, perline in pasta vitrea, ambra e madreperla), quella dedicata all’agricoltura, all'allevamento e alla caccia, incentrata sull’esposizione di utensili da lavoro (punte di freccia, elemento di falcetto in selce, zappette in corno di cervo), quella della tessitura, con la rassegna di strumenti legati a questa attività (aghi in osso, pesi da telaio e fusarole in terracotta), e quella della metallurgia, con la presentazione degli arnesi utilizzati (crogioli, soffiatoi, forme di fusione e lisciatoi) e dei prodotti ottenuti (pugnali e asce).
L’ultima parte della sala torna ad essere dedicata alla ceramica. Sono esposte diverse tipologie vascolari (frammenti di vasi troncoconici e biconici, frammenti di bollitoi e colini, vasetti giocattolo, tazze), caratterizzate da differenti modalità di decorazione (a incisione, scanalature, punti impressi). |
Sala 2 All’interno della seconda sala sono esposte 5 vetrine che illustrano i ritrovamenti, di diverse epoche, avvenuti nei territori attorno a Cavaion. Di notevole interesse è il sito di Sant’Andrea di Incaffi, i cui reperti testimoniano la presenza di un insediamento dell’età del Bronzo Medio e Recente (XIV-XIII sec. a.C.), che presenta una fase di vita anche in età romana. All’interno della prima vetrina sono raccolte le testimonianze inerenti alla prima fase; tra queste ricordiamo alcuni vasi ovoidali con cordoni verticali e bugnette, vasi biconici e ciotole carenate. Il materiale di età romana proveniente dallo stesso sito è esposto nella quinta vetrina (due assi in bronzo e un peso da muratore in calcare).
La seconda vetrina presenta oggetti provenienti dalla località Maoni (anse a gomito, appendici di anse lunate, frammenti di vasi di varie tipologie) e dalla località Pastrengo.
La stele di Castagnar, all’interno della terza teca, è di notevole interesse per la singolare decorazione del timpano, in cui sono ritratti un carro agricolo con conducente e, dietro di esso, un giovinetto con mantello e bastone: si tratta forse della rappresentazione simbolica del viaggio di un defunto.
Da segnalare nella quarta vetrina è una coppia di un bronzetto raffigurante la personificazione di una divinità fluviale o marina del I-II sec. d.C., rinvenuto presso Albarè di Costermano. |
Sala 3 Il ritrovamento di una necropoli di età romana in località Bossema di Cavaion, avvenuta agli inizi degli anni ’90, ha fatto sì che nel 1995 venisse allestita una saletta interamente dedicata a questo importante sito. Il sepolcreto, databile tra il III e il IV sec. d.C., è composto principalmente da una cinquantina di sepolture sia ad incinerazione che ad inumazione; presso questa sala ne sono esposte otto.
Al centro del vano spicca la ricostruzione della tomba 1, ad inumazione (scheletro pressoché integro) entro cassa, sulle cui pareti erano ricavate delle aperture per il corredo (ollette e bottiglie di vetro). In una vetrina sono esposti i corredi delle tombe 2 (ad incinerazione) e 3 (ad inumazione): un frammento di bracciale in vetro della seconda metà del III sec. d.C., un chiodo degli inizi del III sec. d.C. e due orecchini a poliedro in bronzo.
E’ presente anche una ricostruzione della tomba 5, di forma quadrangolare e ad incinerazione. Accanto alle ossa combuste, depositate sul fondo della fossa, spicca il corredo funebre, cui appartengono un piatto di vetro, due vasetti ceramici ansati (di tipologia celtica), due balsamari, un chiodo in ferro e una moneta di Antonino Pio.
Un’altra sepoltura da segnalare è la 7, costituita da due fosse disposte parallelamente, la A e la B. Entrambe contenevano una deposizione caotica di scheletri e di oggetti di corredo, tra i quali ricordiamo copiosi materiali vitrei (balsamari, bottigie, lacrimatoi), un bracciale in antracite, alcune perline in pasta vitrea e due bicchieri ansati in ceramica di tipo retico. |